How two friends and I went (along with heat and typhoon Noru) on my third trip to Japan.

I suggest reading the article listening to this great piece of japanese jazz – to sync your mood with what we felt during the trip.

Since any of my first two trips to Japan (i.e. in 2012 and 2015) were not enough to satisfy my hunger for experiences in that amazing country, I decided to head back to the narrow streets of Tōkyō and other cities once again. As I did during my previous trip, I went with people I care a lot about and with whom I can share my interest for the country. We chose a wide array of cities to visit, and added Kanazawa and Aomori to my usual tour plan. Moreover we all went on the trip with cameras – and a total of 25 rolls of Ilford HP5 and 10 cartridges of I-type instant film to shoot in a 24-days trip – so everything pointed to it being first and foremost a photo-voyage.

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Ritratti: isolamento del soggetto e contesto.

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La pratica della fotografia ritrattistica si fonda sull’enunciazione del soggetto fotografico in quanto oggetto accentrante, a cui l’attenzione dell’osservatore si concede completamente.
L’immagine delle persona impressa sulla fotografia diviene bidimensionale e si immerge nello sfondo che la circonda. La si può definire univoca ed equivoca nell’atemporalità che la rende strumento storiografico e di finzione: ciò che è su carta potrebbe essere vero o manipolato, ma in entrambi i casi mantiene il valore datogli dai canoni estetici e dall’istinto emotivo dell’osservatore.
Che la persona sia in posa o ritratta nella sua spontaneità, non si può dire che non rappresenti una differenza, ma tale discernimento non è sostanziale. L’immagine di una persona che sorrida, pianga, mostri disrispetto o sorpresa è espressione di una storia a cui si dà ascolto senza distinzione a priori.
Gli approcci possibili sono innumerevoli, ma quasi sempre sono basati sul rapporto che vi è, o che viene ricercato ed imposto, fra soggetto ritratto e sfondo. Quest’ultimo può variare radicalmente nella sua forma e nella sua presenza di contesto o astrazione generalizzante (i.e. uno sfondo monocromatico, modulare o sfocato), sempre però al fine di isolare il soggetto ritratto.

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